Progetto culturale sulla storia urbana di Bologna
a cura di MANRICO BISSI
FRANCESCA MALVICINI CRISTIAN BOIARDI SUSANNA AGOSTI
Sabato 16 novembre 2019
Contenuti generali del progetto
Il progetto “BONONIA DOCTISSIMA” intende proporre agli associati FIAIP una lettura sintetica, ma efficace, in merito alla configurazione storico-urbanistica del tessuto edilizio di Bologna all’interno dell’antico perimetro murario: camminando per le vie del centro, si potranno quindi riconoscere e analizzare le diverse tipologie abitative fiorite nel corso dei lunghi secoli di storia bolognese: dalle case etrusco-italiche alle domus romane; dalle torri alle case porticate medievali; dai palazzi rinascimentali e barocchi alle palazzine liberty otto-novecentesche. L’idea generale, su cui si fonda il progetto, è che le tracce del passato (antico e recente) siano densamente stratificate nel tessuto residenziale, ossia nel “contesto”, prima ancora che nei singoli monumenti: in sostanza, le nostre case (interpretabili come le “cellule” dell’organismo urbano) si fanno portatrici di un “DNA” culturale fatto di frammenti e di stratigrafie diverse, qualificandosi come prezioso scrigno di una Storia collettiva che merita maggior conoscenza e maggior consapevolezza. La corretta valutazione del nostro patrimonio abitativo, sotto il profilo storico e morfo-tipologico, ne accresce infatti la percezione di valore e la necessità di tutela da parte del pubblico, stimolando gli eventuali acquirenti ad un atteggiamento rispettoso e conservativo delle specifiche identità architettoniche.
Itinerario di visita nel centro di Bologna
Ritrovo: ore 15.00 davanti all’ingresso della Sala Borsa (piazza del Nettuno)
Tappa n. 1 – (15.00 – 15.40) Gli scavi sotto Sala Borsa. Le tracce della Bononia romana
Sotto il cristallo della Piazza coperta si possono ammirare gli antichi scavi e la sedimentazione delle varie civiltà, partendo dalla Felsina etrusca alla Bononia romana (fondamenta della basilica forense e tracciato stradale urbano) e arrivando poi fino alla successiva città medievale (torri e caseggiati dei secoli XII-XIII, posti ad un metro e mezzo sopra i resti romani). Le strutture attuali, affacciate su piazza del Nettuno, sono tuttavia plasmate a partire dal 1245, quando l’edificio subisce una radicale trasformazione diventando un grande e signorile palazzo di “robusta architettura tardo-romanica” con porticato verso la piazza, coronato da merlature. L’intero blocco viene quindi incorporato nel complesso di edifici facenti capo al Palazzo Comunale, configurandosi come una vera e propria fortezza urbana.
SUDDIVISIONE IN 2/3 GRUPPI NON SUPERIORI ALLE 21 PERSONE – OFFERTA LIBERA
Tappa n. 2 – (15.50 – 16.20) Gli scavi sotto il negozio “Roche Bobois”. I resti delle case-torri
La successione stratigrafica tra la Bologna d’età romana e quella di età medievale è ben documentata e visibile nei sotterranei dello spazio espositivo “Roche Bobois, ricavato al piano terra di Palazzo Lupari in Strada Maggiore. Nel sotterraneo del negozio si possono infatti ammirare diversi reperti: una parte del “cardine massimo” cittadino e un elegante mosaico pavimentale risalente al II secolo dopo Cristo, che ornava una ricca “domus” costruita in asse con la Via Aemilia: la decorazione presenta motivi floreali neri racchiusi entro cassettoni su fondo bianco. Nello stesso sito, si possono vedere anche un pozzo e il basamento di una torre, entrambi di epoca medievale.
SUDDIVISIONE IN 2/3 GRUPPI DI ENTITA’ VARIABILE
Tappa n. 3 – (16.25 – 16.45) La Corte degli Isolani. Le abitazioni porticate di età comunale
Corte Isolani è un passaggio coperto che collega due delle principali arterie del centro storico di Bologna: strada Maggiore e via S. Stefano. Questo percorso attraversa vari lotti dei Palazzi degli Isolani, ancora oggi di proprietà degli ultimi discendenti del casato. L’ingresso su Strada Maggiore è dominato dal portico di Casa Isolani, una delle più significative testimonianze dell’architettura romanico-gotica bolognese, caratterizzato da alte stilate lignee. Attraversando cortili e androni sui quali si affacciano negozi, uffici e residenze si giunge sulla piazza S. Stefano. Su questo lato, a dare il benvenuto a chi entra nella corte è il Palazzo Isolani- Bolognini, edificato tra il 1451 e il 1455 su disegno di Pagno di Lapo Portigiani.
Tappa n. 4 – (17.05 – 17.25) Le case operaie di Capo di Lucca. Le acque di Bologna
Tra i secoli XVI e XVII secolo l’attuale via Capo di Lucca veniva detta “Le Moline” ed anche “Le Case Nuove” delle Moline”, o semplicemente “Le Case Nuove”. Tali denominazioni si riferivano ai vicini mulini costruiti sul corso del Canale di Reno (detto anche “Canale delle Moline”), e alle case limitrofe costruite nel 1516 sul lato destro di via Capo di Lucca, a beneficio delle persone che lavoravano negli opifici e nei laboratori alimentati dal moto degli impianti molitori. Il “Canale di Reno” fu creato nel XII secolo derivando l’acqua dal fiume Reno. Dopo 6 chilometri il canale entra in città separandosi in due rami: il Canale del Cavaticcio ed il Canale delle Moline, che si ricongiungono al Porto Navile dove inizia il Canale Navile.
Tappa n. 5 – (17.45 – 18.00) Il Palazzo Ghisilardi. Le residenze della nobiltà rinascimentale
Edificato alla fine del Quattrocento, il Palazzo rappresenta pienamente la tipica residenza nobiliare bolognese, sotto la signoria cittadina della famiglia Bentivoglio. Fu commissionato da Bartolomeo Ghisilardi e la parte muraria fu realizzata da Zilio Montanari. Il palazzo sorse su preesistenti strutture abitative medievali. Nella metà del ‘500 l’edificio venne acquisito dalla famiglia Fava, proprietaria anche degli adiacenti palazzi Fava Ghisilieri e Fava Conoscenti.
Tappa n. 6 – (18.05 – 18.20) La Palazzina Majani. La Bologna liberty di primo Novecento
L’edificio viene costruito nel primo Novecento come sede della omonima azienda dolciaria, fondata a Bologna alla fine del Settecento da Teresa Majani. L’edificio viene progettato da A. Sezanne in pieno stile Liberty su commissione di Giuseppe Majani; l’edificio conteneva oltre ad un laboratorio, un bar e al piano superiore una sala da ballo. L’idea dell’architetto era quella di costruire nel pieno centro della città una sedia viennese che si distinguesse nel panorama medievale del centro storico. La palazzina divenne uno dei più importanti centri di aggregazione dell’alta società cittadina.
Conclusione: ore 18.30 in piazza Maggiore
Curricola del curatore di progetto
MANRICO BISSI – Nato a Piacenza nel 1984, si e diplomato presso il Liceo Scientifico “L. Respighi” di Piacenza, ed ha conseguito la Laurea Magistrale in Architettura presso il Politecnico di Milano, con indirizzo specialistico in Restauro e Riqualificazione dell’Esistente. Attualmente e iscritto all’Ordine degli Architetti di Piacenza, ed esercita come libero professionista presso lo studio MBF Manrico Bissi & Francesca Malvicini architetti. E’ inoltre docente di Tecnologia e Arte presso le Scuole Medie dell’Istituto Orsoline di Piacenza. Appassionato studioso di Storia e di Archeologia, si e impegnato in prima persona per promuoverne la conoscenza e la divulgazione al grande pubblico; tra il 2004 ed il 2009 e stato prima volontario e poi membro della Delegazione F.A.I. di Piacenza, per la quale ha inoltre curato due cicli di conferenze dedicate rispettivamente all’architettura Liberty nel Piacentino (Galleria “G. Ricci Oddi”, 27 novembre 2007) e al ruolo sociale della Borghesia tra Otto e Novecento (Cappella Ducale, novembre-dicembre 2008). E’ stato e membro della Commissione Cultura dell¡¦Ordine degli Architetti di Piacenza dal 2014 al 2015. Dal gennaio 2014 e presidente dell’associazione “ARCHISTORICA”, impegnata nella riscoperta e nella divulgazione del patrimonio storico e architettonico piacentino: con tale incarico, ha progettato e condotto una vasta gamma di itinerari tematici, dedicati agli aspetti più inconsueti e meno noti del passato locale. Dal gennaio 2016 e inoltre presidente dell¡¦associazione “MEMORIE DI PARMA”, della quale e anche fondatore insieme alla collega Francesca Malvicini. Sempre con l’arch. Malvicini ha inoltre elaborato e pubblicato un modello digitale 3D della cittadina rinascimentale di Cortemaggiore (PC) cosi come si presentava nel secolo XVI. Insieme al grafico Cristian Boiardi e allo storico Lorenzo Caravaggi, nel 2011 ha preso parte alla costituzione del “GRUPPO DI RICERCA PIACENZA ROMANA”, dedicandosi soprattutto alla ricerca storica e al ridisegno architettonico delle tipologie edilizie romane. A conclusione di due anni di ricerche, nel giugno 2013 il “GRUPPO DI RICERCA” ha presentato un modello digitale 3D dell’antica Placentia d’età imperiale. Nel giugno 2017 il “GRUPPO DI RICERCA” ha inoltre presentato un modello digitale 3D dell’antica chiesa piacentina di S. Siro, ricostruita nella veste architettoniche secentesca.
PUBBLICAZIONI – Insieme all’architetto Francesca Malvicini ha pubblicato i seguenti testi:
- “Riscoprire Piacenza. Quattro percorsi inusuali tra il passato e il presente della nostra città“, edizioni Berti, Piacenza, 2009.
- “Quattro passi per Piacenza. Le camminate urbane dei Nuovi Viaggiatori dedicate alla Storia, all¡¦Arte e alle Tradizioni della nostra città“, edizioni L.I.R., Piacenza, 2013.
- “Due passi a Rottofreno … e dintorni“, edizioni L.I.R., Piacenza, 2015.
- “Piacenza. Storie di una città“, edizioni Banca di Piacenza, Piacenza, 2017.
Insieme a Cristian Boiardi ha pubblicato i seguenti testi:
- “Piacenza Romana. La Storia rivive in 3D“, edizioni L.I.R., Piacenza, 2013.